Dhigurah, il cui nome significa “isola lunga”, è una piccola isola delle Maldive, situata nell'atollo di Ari Sud a circa 110 km dalla capitale Malé. Il nome dell'isola è emblematico e richiama la sua forma: Dhigurah è infatti lunga più di 3 km, ed è larga appena 300 m nel punto di larghezza massima, 20 m nella punta meridionale.
È un'isola abitata: questo significa che non vi sono resort, ma solo qualche piccola guesthouse gestita dai residenti del luogo, e un piccolo villaggio con una scuola, un asilo, un ospedale e un negozio. Data la natura dell'isola e la forte fede religiosa dei suoi abitanti, non è possibile consumare alcolici ed è preferibile evitare di attraversare il villaggio indossando solo il costume.
Il villaggio occupa comunque solo la parte nord dell'isola; i restanti 2,5 km sono occupati da spiaggia su entrambi i lati e da foresta al centro – la foresta ospita un abitante molto curioso: la volpe volante, dall'aspetto minaccioso viste le sue dimensioni, ma in realtà fruttivoro.
Noi siamo stati ospiti della guesthouse “AtollKey”, affacciata sulla sponda orientale. Questo albergo presenta solo 6 stanze, tutte situate direttamente fronte spiaggia, con una piccola veranda privata e bagno interno con doccia a cielo aperto. Al piano superiore è presente un ristorante che propone cucina tipica thailandese con ottimi prezzi.
È stata per noi una gradita sorpresa scoprire che i proprietari della struttura gestiscono anche uno dei centri immersioni dell'isola, “Dhigurah Divers”. Sono stati proprio loro ad averci accompagnato nelle 5 immersioni che abbiamo fatto, e nelle 2 uscite in snorkeling. Dei siti da noi visitati – Randhi Wreck, Broken Rock, Dhidhdhoo Beyru, Kudarah Thila, Lux Beyru - i due che più ci hanno colpito sono stati:
Broken Rock: all'inizio dell'immersione, siamo subito stati circondati da una enorme quantità di pesci balestra blu, per niente spaventati dalla nostra presenza. Questo sito prevede il passaggio tra grandi rocce ricoperte da coralli di ogni tipo, con una profondità massima di circa 28 m. In lontananza abbiamo anche visto passare uno squaletto pinna nera e una tartaruga.
Kudarah Thila: sicuramente l'immersione più complessa tra le cinque, a causa delle forti correnti. Con una profondità massima di circa 26 metri, è stato però anche il sito di immersioni con la più grande varietà di movimento e di colori. Quando a fine immersione ci siamo fermati al di sopra di una grande roccia completamente ricoperta di coralli, sono spuntati proprio sotto di noi due grandi polpi.
Le due uscite in snorkeling ci hanno invece permesso di nuotare con le grandi mante, tipiche di questa zona, e con due squali balena. L'atollo di Ari – specialmente la zona sud – è infatti uno dei pochi posti al mondo in cui questa specie di squalo può essere avvistata quasi tutto l'anno.
Una delle peculiarità delle immersioni alle Maldive è che l'acqua è sempre molto calda, quindi per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di immergerci direttamente in costume, al massimo con una maglietta per evitare il fastidio dovuto al GAV.
Possiamo suggerire a chiunque voglia vivere le vere Maldive e scoprirne il mondo sommerso di prendere in considerazione anche una sistemazione alternativa al tipico resort, in un'isola abitata dai locali. Le guesthouse infatti offrono innumerevoli servizi organizzati sulla base delle esigenze dei clienti, ad un prezzo sicuramente più accessibile. Se dovessimo tornare alle Maldive, non avremmo esitazioni nello scegliere nuovamente questo tipo di sistemazione.