Coronavirus: maschera da sub della Decathlon diventa un respiratore polmonare
Grande idea quella venuta in mente al Dottor Renato Favero, ex primario dell'ospedale bresciano di Gardone Val Trompia, per contrastare il coronavirus pensando di trasformare una semplicissima maschera subacquea della Decathlon specifica per lo snorkeling facendola diventare un respiratore polmonare, data la scarsità di maschere C-PAP (Continuous Positive Airway Pressure) utilizzate per la terapia sub-intensiva contro il COVID-19.
Il medico ha contattato la ditta Isinnova, startup di Brescia fondata dal giovane ingegnere Cristian Fracassi, azienda che già stampava valvole per i respiratori, per valutare la fattibilità del progetto. A sua volta Isinnova ha contattato e ottenuto da Decathlon, che ha sposato immediatamente l'idea Easy Covid-19, i disegni CAD del noto modello di maschera subacquea Easybreath.
In soli sette giorni grazie ad una stampante 3D è nato il prototipo di valvola Charlotte da applicare appunto a tale maschera per essere collegata ad un respiratore polmonare, prototipo che è stato subito testato nell'ospedale di Chiari dove è stato deciso di utilizzarla in un paziente in stato di necessità (il paziente è stato informato e ha firmato la liberatoria dato che il dispositivo biomedicale non è certificato).
Notizia del 26 marzo è che l'azienda Decathlon ha comunicato attraverso i propri canali Social di aver deciso di donare 10.000 maschere del modello Easybreath alle regioni italiane che verranno suddivise in base alla ripartizione dei fondi statali per la sanità.
Resta inteso che tale dispositivo non potrà essere sostitutivo di un respiratore ma solo in caso di conclamata emergenza e in assenza di attrezzatura ospedaliera specifica per la rianimazione polmonare.
Il nuovo coronavirus che sta causando in tutto il mondo una grande epidemia e che sta stravolgendo la vita di tutti noi è un nuovo ceppo della famiglia dei coronavirus.
La malattia che provoca tale virus è stata denominata COVID-19, acronimo di CO (Corona), VI (Virus), D (disease che in italiano significa malattia) e 19 per indicare il 2019 che è l'anno in cui tale malattia si è verificata per la prima volta.
I sintomi più comuni collegati al COVID-19 sono del tutto simili a quelli di un comune raffreddore o una semplice influenza e comprendono:
infiammazione alla gola;
tosse;
febbre;
mal di testa;
sensazione di malessere.
In alcuni casi, specie in persone anziane e con altre patologie pre-esistenti come per esempio diabete o malattie cardiache, questo nuovo coronavirus può portare a insorgenza di polmoniti, gravi sindromi respiratorie e in un minima percentuale di casi può causare anche la morte del paziente.
Il COVID-19, che ha un periodo di incubazione che va dai 3 ai 14 giorni, si tramette soprattutto tramite il contatto con il vapore acqueo e le goccioline generate durante la respirazione da persone infette (sia sintomatiche che asintomatiche).
Cosa fare in caso di sospetto contagio da COVID-19
Nel caso in cui tu abbia i sintomi elencati sopra come potrebbero essere tosse, febbre, difficoltà a respirare oppure semplicemente reputi di essere stato in contatto con un soggetto affetto da COVID-19:
cerca di rimanere tranquillo in casa;
non andare al pronto soccorso, all'ospedale o dal medico;
telefona al tuo medico di famiglia o alla guardia medica;
chiama il numero verde regionale o il numero verde nazionale 1500;
utilizza i numeri di emergenza nazionale 112/118 solo se strettamente necessario.
Il personale medico ti darà le indicazioni del caso valutando la tua condizione in pochi minuti.